Arrivederci, e grazie per tutto il pesce.

Ecco, lo sapevo, è successo di nuovo.

Esiste una sorta di Carta dei diritti dei blog abbandonati?

Povero blog, ti ho abbandonato anche nel mese sabbatico che ho appena passato...come sempre mille idee, ma davanti al foglio bianco non mi ci metto.

Comunque, a parte che non so chi capirà il titolo (NERDISSIMO!), ma in questo ultimo mese di nullafacenza lavorativa sono successi degli avvenimenti repentini ed improvvisi che hanno cambiato un po' la mia prospettiva. 

In realtà devo ancora realizzare ma da qui a meno di dieci giorni tutta la mia vita vedrà un nuovo sconvolgimento, una sorta di nuovo capitolo, tutto nuovo, tutto diverso, "con una nuova grafica, nuovi protagonisti, nuov..." ah no, non voglio cadere nella moda dei reboot e dei remake anche io, ma diciamo che questa volta è veramente qualcosa di nuovo, forse devo capire ancora cosa.

Nuova vita insomma, si cambia registro, si va più lontano, che alla fine Roma era dietro casa, come lo era L'Aquila, senza nulla, si riparte dall'inizio, da ciò che pian piano sono diventato, da ciò che voglio diventare. Le mie certezze, che non sono mai state molte in realtà, me le porto indietro come un bagaglio che parla di me: riparto da ciò che penso di aver imparato, dalla mia voglia di conoscere e di fare sempre nuove esperienze.

Riparto da te, ora più che mai, da noi due che è quasi un lustro, ma non mi alzo una mattina senza che mi vengano nuove idee per ridere insieme. Grazie, davvero.

E questo blog? Cercherò di riversarci sempre di più ciò che sono davvero: lo so, l'ho già detto, ma mi piace sapere che qui posso scrivere e condividere ciò che realmente mi piace e ciò che penso solo con persone a cui magari interessa davvero, perché vengono a rompersi le scatole con queste quattro righe al semestre. 

Ci sono idee anche per evolverlo, coinvolgendo anche mie altre passioni, come il viaggio e il cinema, ma in modo leggermente meno canonico e in collaborazione con la mia compagna di viaggio preferita...speriamo di farcela, anche perché a mio avviso potrebbe essere un momento carino per divertirsi insieme.

Quindi per ora arrivederci (e non addio, che poi mi piglia a male TROPPO) alla città meravigliosa, caotica, caciarona, ricca e che ho imparato ad amare come se fosse stata mia da sempre e nella quale da sempre segretamente mi piacerebbe stabilirmi, e a tutte le persone che ho avuto modo di conoscere lì e che mi hanno reso questi tre anni più belli, vivi, ricchi e sostanzialmente indimenticabili. 

Arrivederci alle mie vecchie abitudini, ai piccoli momenti che chiunque si costruisce stando in un posto. Beh, è normale, credo.

Sembra tutto smielato e malinconico, mi sto persino immaginando la classica musichetta da "lacrime napulitane" [cit.] in sottofondo, ma in realtà sono felice ed eccitato, e il momento nostalgia è tutta colpa del mio umore oscillante: le novità mi piacciono da morire ma sotto sotto c'è sempre il vecchio lato del mio carattere, sepolto sotto la sindrome di Peter Pan, che ha timore ma che poi sa già che farà di tutto per trovarsi bene. 

E soprattutto da qualche parte dovrò pur cominciare, no? E non è meglio cominciare subito a fare ciò per cui tanto ho lottato?

E che poi, come diceva Chantal, "vabbè 4h di treno, pensa a chi deve farne 18 di aereo...ma non ha la nebbia"