Di nuovo, scrivere.

A quanto pare ho bisogno di scrivere.

Sarà la cronica mancanza di tempo (o il fatto che il solo pensiero di non averlo automaticamente porta a perderne parecchio) o sarà l'ermetismo involutivo dell'era Feisbuc, fatto sta che quattro anni fa il mio vecchio blog su MSN fu abbandonato al suo destino, e ora è scomparso, travolto dalla rapidità dell'epoca digitale, e chi si ferma è perduto.
Ma è da tempo che rimuginavo sul riaprire uno spazio simile, non perché voglia condividere chissà cosa con il mondo o perché mi aspetti chissà quanti commenti, ma perché per me scrivere assomiglia ad una specie di catarsi. Il meccanismo non l'ho ben compreso ma tant'è, a volte ne ho voglia, e non è detto che mi metta a scrivere una storia. E il blog assomiglia a ciò che cerco.

Devo scrivere. Ogni tanto, non so cosa. In realtà ciò che vorrei scrivere sono storie, e in testa ne ho tante, arrogantemente a volte credo anche che siano ottime idee. Ma scriverle...beh, scriverle non è semplice. Bisogna metterle al mondo, donargli forma, sostanza, bisogna renderle comprensibili. E soprattutto una volta che esse sorgono alla vita ti accorgi che non sono poi così perfette. Cominci a notargli difetti, un aggettivo troppo pomposo, un verbo che non ti piace. Cancelli, riscrivi. E ti rendi conto di come sia difficile far capire al foglio quello che nella tua mente è così limpido. Nel momento in cui leggi il foglio tu stesso diventi un'entità distinta dal creatore che eri, e il tuo senso critico prevale. L'inchiostro e il foglio riescono a scindere una personalità, chi l'avrebbe mai detto? O sono io ad essere un eterno insoddisfatto?

Brutta storia avere le idee, ma non i mezzi.


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