Nella nebbia, in attesa del sole

51 anni fa avveniva il lancio del primo satellite italiano, il San Marco I.



Faccio il sentimentalista, perché ci sta bene con questa ricorrenza.

Chiunque abbia vissuto l'esperienza della Scuola di Ingegneria Aerospaziale, nei luoghi dove il Progetto San Marco fu pensato e prese vita, non può non pensare con affetto e nostalgia alle ombre di un passato glorioso che ci accompagnavano ogni giorno in aula e in laboratorio, mentre sognavamo di portare sulle nostre spalle quel sogno.

C'era il Professor Graziani a fomentarci, con i suoi racconti di Luigi Broglio e di Gaetano Arturo Crocco.
Il Professor Parisse, che ci parlava della base di Malindi con una nostalgia e un trasporto difficili da dimenticare.
Il mitico Professor Mangiacasale con i suoi esempi pazzeschi, e la sua integrità da vero ingegnere duro e puro.
L'esperienza di Torchia, Verde e Landolfi, a raccontarci dell'esperienza nella Città delle Stelle.
E Jim Newman e Samantha Cristoforetti, a raccontarci, come se fosse quasi banale, ciò che immaginavamo impossibile.
E un altro astronauta, così a caso, che un giorno ti bussa alla porta del Laboratorio e ti chiede "Permesso, si può?"
Ce ne sono mille altri, che ricordo come fossero avvenuti ieri.



Quello che mi hanno lasciato quei tre anni spesi in un luogo che ora ricorda Pripyat ma che era pieno di storia in ogni tubo, ufficio polveroso, magazzino (dove potevi trovare banalmente un intero vettore Scout), pieno della passione di chi ci aveva creduto, non so se riesco a dirlo a parole. Ma più passa il tempo, e ripensandoci mi sembra straordinario.
La brace c'era già, ma respirare l'aria di un posto del genere (a parte l'amianto, ma quello ora non lo contiamo) ha fatto divampare un fuoco che cresceva sempre più.

Quella scintilla primeva è difficile da spegnere tuttora, a cinque anni da quando iniziai quell'avventura, anche tra le mille difficoltà della quotidianità. 

Gli occhi e il cuore sempre puntati verso l'alto!


Cari colleghi, la mia esperienza nella Scuola è uno dei ricordi più belli della mia vita, e leggere di questi anniversari mi ci fa pensare tanto, e grazie per ogni momento di condivisione, di allegria e di studio insieme, perché alla fin fine sembravamo una classe di liceo, e lo spirito era più o meno quello. 
E grazie a quella persona speciale che mi ha spinto e spronato perché alla fine cedessi al mio sogno, che inseguivo da anni, e alla fine mi iscrivessi. Starei ancora qui a mordermi le mani altrimenti.

Non so se per voi è così, ma stasera, leggendo della ricorrenza, mi è venuto spontaneo pensarci.

Buon anniversario all'Italia terza nello spazio, e speriamo che tutto questo non vada mai perduto!


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